Giorgio Mele (03/12/68) suona la chitarra ritmica da 18 anni e canta da 10. Possiede ben cinque chitarre, ma sia con i Filoritmia che con i precedenti gruppi ha sempre e solo cantato. Nel lontano 1985 forma insieme ad Angelo e altri amici il gruppo Xifos, che riscuote subito un grande successo, grazie anche al tamtam tipico degli ambienti liceali.

Abbandona temporaneamente il rock dedicandosi alla New Wave, ma nel 1993 incontra di nuovo Angelo, che nel frattempo insieme ad Antonio sta dando vita al progetto Filoritmia. Nasce così il nucleo storico della band, di cui Giorgio è forse la parte più melodica e meno rockettara, ma il compromesso fra le diverse tendenze ha sin dall’inizio un piacevole sapore di nuovo. Si "imbosca" nel coro degli alpini dove passa dodici mesi cantando e prendendo lezioni da un ottimo maestro, direttore dell’orchestra del conservatorio di Trento.

E’ Giorgio il motore dei testi, che compone anche senza musica seguendo una metrica che gli viene naturale. C’è un’evoluzione nel suo modo di scrivere che passa dal sociale all’intimista, senza però cadere nell’individualismo. Testi attuali e spersonalizzati che riescono a coinvolgere e rappresentare anche gli altri elementi della band, testi che pongono l’accento su emozioni e sensazioni minime per enfatizzare quelle piccole realtà che altrimenti passerebbero inosservate.

Laureato in giurisprudenza, Giorgio si augura un futuro da avvocato. Il suo sogno nel cassetto è di …. fermarsi: "Nella vita lavorativa come in quella sociale sento la pressione del tempo. Non c’è bisogno di correre, si bruciano i tempi e non si assaporano le cose come si dovrebbe".

Se vincesse tre miliardi a una qualche lotteria costruirebbe una villa enorme sull’Appennino Tosco Emiliano, con un campo da calcio e una sala di registrazione piena zeppa di strumenti, anche quelli che non sa suonare, dove chiunque possa jammare in libertà.

I cantanti preferiti di Giorgio sono: Robert Plant, Peter Gabriel, Fish, Freddy Mercury.

 

 

...il resto della band